CAMPUS VITRA Charles-Eames-Str. 2
D-79576 Weil am Rhein
+49 (0) 7621 702 3500 vitrahaus@vitra.com
Dalla sua fondazione nel 1989, il Campus ha acquistato fama a livello internazionale per tutti gli appassionati e no di design e architettura, anche grazie alla VitraHaus di Herzog & de Meuron che ospita la Vitra Home Collection. Collezione di classici del design, ma anche perché offre la possibilità di ammirare le opere dei maggiori esponenti della scena architettonica. Oltre agli edifici di Frank O. Gehry e Zaha Hadid, si trovano anche edifici progettati da Tadao Ando, Álvaro Siza, Nicholas Grimshaw e SANAA.
Dal 13 giugno 2018, tre nuove installazioni immersive di Thomas Schütte e di Ronan & Erwan Bouroullec, sono state aggiunte all’interno del parco del Vitra Campus:
** “Blockhaus“, un piccolo edificio dell’artista tedesco Thomas Schütte,
** e gli interventi paesaggistici “Ruisseau” e Ring”
di Ronan e Erwan Bouroullec
Inoltre dall’8 giugno è in atto la mostra di
Ron Arad: Yes to the Uncommon! Sì a Non comune! Che rimarrà sino al 14 ottobre 2018.
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Blockhaus: Thomas Schütte, 2018
Blockhaus, una piccola struttura realizzata dall’artista tedesco Thomas Schütte, è stata inaugurata presso il Vitra Campus il 13 giugno 2018.
Ideato come riparo con abbeveratoio, aderisce a canoni differenti rispetto agli edifici del campus progettati da architetti, ponendosi ambiguamente ai loro antipodi. Le sue pareti, costruite su una base esagonale leggermente irregolare, sono angolate verso l’esterno come un imbuto, anziché ergersi perpendicolarmente da terra. La struttura a sei lati supporta un tetto fortemente inclinato, il cui colmo presenta una curvatura pronunciata che gli conferisce una linea dinamica.
Realizzata in pino nordico non trattato, la casetta assume col tempo una tonalità grigia. Il tetto visibilmente sporgente è rivestito da tegole in zinco titanio, il cui metallo scintillante crea un forte contrasto con l’arcaica struttura in legno. Un’apertura su un lato invita i visitatori a entrare. Lungo le pareti interne sono installate due semplici panche. L’area centrale ospita una fontana-abbeveratoio, realizzata in argilla refrattaria, che offre acqua per rinfrescarsi o da bere. Blockhaus assume perciò la funzione di un riparo o punto di ristoro ma è al tempo stesso qualcos’altro: più un oggetto architettonico che una casa, ricorda un modellino di grandi dimensioni che, non solo può essere utilizzato, ma anche osservato e studiato come un prototipo. Analogamente alla forma e al materiale della struttura, anche la sua funzione rivela molteplici variazioni e ambivalenze a livello di scala e di percezione. Blockhaus si distingue dagli edifici presenti presso il Vitra Campus. Le strutture commissionate da architetti rispondono a un intento chiaramente formulato e a un’ubicazione specifica e utilizzano materiali e tecnologie contemporanei. Blockhaus è un oggetto ricavato da un modello in scala 1:10, esposto da Thomas Schütte nel 2016 presso la Galleria Konrad Fischer di Düsseldorf. Rolf Fehlbaum, presidente emerito di Vitra, dopo aver visto il modello ha chiesto all’artista di immaginarne una realizzazione in scala reale per il Vitra Campus.
Alexander Braun, un esperto di costruzioni in legno, ha realizzato la Blockhaus in base al modello di Schütte. La struttura è stata fabbricata e assemblata sotto la supervisione di Braun in Russia e successivamente smontata e trasportata a Weil am Rhein. Il tetto in zinco titanio è stato prodotto e installato dalla ditta Rathberger della vicina città di Efringen-Kirchen. La fontana è stata realizzata da Heide Jansen di Colonia e cotta a fuoco dall’esperto di ceramica Niels Dietrich, anch’egli di Colonia.
La Blockhaus di Thomas Schütte collega tra loro altri elementi architettonici del Vitra Campus, tra cui i sentieri della Promenade di Álvaro Siza, la Slide Tower di Carsten Höller e la monumentale scultura giocattolo di Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, intervallati tra gli edifici adibiti a funzioni specifiche. Sebbene non pianificati fin dall’inizio, questi elementi sono diventati importanti punti d’interesse e di riferimento che invitano i visitatori a passeggiare attraverso il campus.
Thomas Schütte (nato nel 1954 a Oldenburg in Germania) ha studiato dal 1973 al 1981 presso l’Accademia d’Arte di Düsseldorf, dove vive e lavora tuttora. . Negli ultimi anni le sue opere sono state oggetto di importanti esposizioni museali. www.vitra.com
Ornella Torre
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Ruisseau e Ring Landscape Interventions- Interventi sul paesaggio
Ronan & Erwan Bouroullec, 2018
Dal 13 giugno i due progetti di Ronan ed Erwan: un’analisi del rapporto tra spazio urbano e natura.
La mostra ‘Rêveries Urbaines’, tenutasi a Rennes e presso il Vitra Campus nel 2016, ha presentato i primi concetti e le prime proposte dei designer francesi Ronan ed Erwan Bouroullec in materia di sviluppo urbano. I due fratelli si sono concentrati sul tema fondamentale di come gli elementi naturali, come le piante e l’acqua, possano migliorare la qualità della vita negli spazi urbani. Città come Aarhus e Miami hanno fin da subito adottato e realizzato numerosi dei loro concetti per gli spazi pubblici.
‘Il nostro obiettivo è creare una sensazione di magia nei luoghi in cui camminiamo, ci incontriamo e conversiamo’, ha spiegato Ronan Bouroullec. ‘Di conseguenza, gli scenari che ideiamo dovrebbero risultare al tempo stesso pragmatici e poetici.’
Ruisseau e Ring
**Ruisseau è un canale stretto, scavato in una base di marmo e riempito con acqua corrente.
**Ring è una piattaforma circolare di acciaio zincato che sembra galleggiare sopra al terreno. Circondando un ciliegio, funge da panca collettiva
- Entrambi gli oggetti sono installati nell’area pubblica della zona nord del Vitra Campus, lungo la Alvaro Siza Promenade.
Ronan & Erwan Bouroullec – Noti per i loro progetti sperimentali, Ronan ed Erwan Bouroullec hanno attirato per la prima volta l’attenzione di Rolf Fehlbaum e di Vitra attorno al 2000. Questa partnership ormai di lunga data ha dato vita a numerosi prodotti iconici sia per la casa che per l’ufficio. www.vitra.com
Ornella Torre
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** Ron Arad: Yes to the Uncommon! Sì a Non comune!
08.06. – 14.10.2018 Vitra Schaudepot
Readymades costruiti da vecchi sedili per auto, mobili innovativi in fibra di carbonio, arredi in acciaio saldati a mano e prodotti scultorei in serie: le opere del designer di fama mondiale Ron Arad sfidano i confini convenzionali. La mostra monografica del Vitra Design Museum “Ron Arad: Yes to the Uncommon!” Offre una panoramica della sua variegata opera. Questa presentazione nel Vitra Schaudepot comprende numerosi primi progetti degli anni ’80, la cui energia grezza stabilì la reputazione internazionale di Arad come stella nascente. La mostra include anche oggetti più recenti derivanti dal trasferimento diretto del suo approccio sperimentale ai prodotti fabbricati in serie. La spettacolare “Macchina per bacchette e pietre” (1987) è un punto culminante della mostra a Weil am Rhein. “Mangiando” sedie e oggetti metallici e poi espellendoli sotto forma di cubi pressati, il congegno esegue un atto di decostruzione attraverso il quale Arad getta una luce critica sulla nostra cultura del consumatore mentre mette in discussione il ruolo del designer. Appena restaurato di recente, la macchina sarà messa in funzione per la prima volta dall’inizio degli anni ’90. Sarà esposto di fronte a Vitra Schaudepot per tutta la durata della mostra.
Ron Arad è nato a Tel Aviv nel 1951 e ha studiato all’Accademia nazionale delle arti di Gerusalemme e alla Architectural Association di Londra.
In mostra è presente la »Tinker Chair« (1988), formata da lamiera d’acciaio saldata e martellata nella forma desiderata. Questo oggetto appartiene alla famosa serie di mobili Volumes, insieme a pezzi iconici come “Big Easy” (1988) e “Little Heavy” (1989). Ulteriori oggetti in mostra includono la “Well Tempered Chair” (1986), completamente costruita in lamiera d’acciaio piegata, e lo scaffale Bookworm (1993) – probabilmente il più famoso design di Arad – originariamente realizzato in acciaio temperato e successivamente commercializzato in una versione in PVC del produttore di mobili italiano Kartell.
La mostra presenta esempi come la “FPE Chair” (1997) per la “Tom Vac armchair” di Kartell o Vitra (1997), che illustra la connessione tra questi prodotti industriali di grande successo e le prime opere del designer.
segnalato da Ornella Torre
redazione@milanopress.it