Milano, 13 dicembre 2018 – Il primo Bilancio di Sostenibilità di Ruffino è stato presentato questa mattina presso la Sala Castiglioni di Palazzo Bovara a Milano da Sandro Sartor, AD Ruffino.
Importanti i contributi a sostegno della presentazione, moderata da Giorgio Dell’Orefice de Il Sole 24 Ore, Zeno Beltrami, di DNV GL – Business Assurance, Andrea Paci, presidente del corso di laurea in Economia Aziendale dell’Università di Firenze e Rossella Sobrero, presidente di Koinètica ed esperta di comunicazione e responsabilità sociale di impresa.
Ruffino, storica azienda vitivinicola toscana, con questo primo Bilancio di Sostenibilità, redatto con il supporto tecnico metodologico di DNV-GL secondo le linee guida del GRI (Global Reporting Initiative), intende rendere conto con piena trasparenza dell’impatto delle sue attività nel contesto ambientale e sociale in cui opera.
Negli ultimi anni l’azienda ha sentito sempre più forte il bisogno di misurarsi su una responsabilità più elevata ed ha quindi avviato un proprio percorso di sviluppo progetti sui temi della responsabilità sociale d’impresa.
Per questo primo Bilancio sono stati individuati ed analizzati in particolare alcuni temi, oggetto ciascuno di un diverso capitolo, con una particolare attenzione ai tre pilasti della CSR (acronimo di corporate social responsability) aziendale, che si sviluppa su tre segmenti: la sostenibilità, il bere responsabile e la restituzione (in inglese “giving back”) attraverso iniziative sul territorio.
Il perimetro riguarda tutte le attività di CSR del Gruppo, inteso come unione delle due Società Ruffino Srl e Tenute Ruffino Srl, controllata al 100% da Ruffino Srl.
Il periodo temporale di riferimento per la rendicontazione è quello dell’Anno Fiscale 2018, indicato con la sigla FY, che decorre dal 1 Marzo 2017 al 28 Febbraio 2018. La rendicontazione sarà da ora in poi annuale.
“Questo primo Bilancio nasce quindi dall’esigenza di raccontarsi internamente e presentarsi al mondo esterno, ed è un esercizio importante quanto prezioso di auto consapevolezza – racconta Sandro Sartor. Lo abbiamo scritto pensando che chi avrà accesso alle informazioni e ai dati rendicontati, i nostri dipendenti e collaboratori così come gli stakeholder esterni, potrà vedere soddisfatte le proprie aspettative di conoscenza e miglior comprensione della realtà Ruffino, e consolidare dunque in futuro il rapporto di fiducia con la nostra azienda”.
Ad oggi Ruffino, da 7 anni parte di Constellation Brands, conta circa 600 ettari di vigneto, e un trend di crescita costante, che l’ha vista in soli 5 anni raddoppiare il fatturato, superando quest’anno il traguardo dei 100 milioni di euro, e distribuire i propri prodotti in 85 mercati nel mondo.
Ruffino, fondata nel 1877 a Pontassieve, vicino Firenze, è sinonimo di storia del vino in Toscana. Grandi classici toscani, vini come Chianti Classico Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro, Chianti Ruffino e Brunello di Montalcino Greppone Mazzi, sono da sempre il cuore della produzione Ruffino. In parallelo, la voglia di confrontarsi sempre con nuove sfide ha portato Ruffino alla creazione di imponenti Supertuscan, fra cui il pluripremiato Modus, e all’acquisizione nel 2018 di due tenute in Veneto per la produzione di Prosecco. A fine 2011, Ruffino è stata acquisita da Constellation Brands, la più importante azienda vinicola americana, e una elettrizzante nuova pagina dell’affascinante storia di Ruffino è pronta per essere scritta. Ruffino oggi è una realtà profondamente radicata nel suo storico territorio, la Toscana, e al contempo aperta alle complesse sfide del mercato globale: presenti in quasi 90 paesi, i vini Ruffino costituiscono un segno forte di italianità e buon gusto